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In Europa

 

Ora che l’Europa ci chiede, con la Direttiva 123/2006, di liberalizzare i servizi  inclusi i regimi autorizzatori e quindi le licenze dei giornali e periodici, vediamo come è strutturato il mercato della carta stampa negli altri paesi europei.
 Nel panorama europeo tutti i giornalai hanno un lungo orario di lavoro, molti operano in chioschi metallici, anche nella fredda Norvegia (vedi foto),  la fornitura avviene tramite un distributore locale e per tutti il guadagno è costituito dall’aggio.
La normativa nei vari paesi è molto più liberale di quella italiana ovvero non è necessaria alcuna autorizzazione comunale per vendere i giornali (con qualche eccezione in Spagna) e a tutti è richiesta la parità di trattamento delle singole testate.
 Tuttavia, tale libertà di mercato  concede un grande potere decisionale agli editori (Francia) oppure ai distributori (Inghilterra) i quali la fanno da padroni sull’apertura dei nuovi esercizi e veicolano, privilegiando,  la diffusione del proprio prodotto editoriale a scapito delle testate indipendenti.  
 
FRANCIA
I cugini d’oltralpe potrebbero essere considerati “dipendenti” degli editori a tutti gli effetti, perché qui sono gli editori che di fatto decidono insindacabilmente l’apertura dei nuovi punti vendita. Gli orari di apertura dei chioschi sono 12 ore al giorno tutti i giorni – anche festivi  (escluso il 1° maggio).
 La distribuzione a livello nazionale è affidata a cooperative di editori la cui costituzione e il funzionamento è regolamentato per legge. Esse devono consentire l’ingresso di qualsiasi editore ne faccia richiesta e possono svolgere unicamente attività di distribuzione. Attualmente  il 51% della distribuzione nazionale è affidata alla NMPP che raggruppa 5 editori e al gruppo editoriale Hachette per la restante parte. Il 30% del prodotto editoriale è consegnato tramite abbonamento postale  
 
REGNO UNITO
La liberalizzazione è totale: nessuna specifica autorizzazione per l’esercizio di rivendita giornali e riviste, nessun obbligo di  parità di trattamento delle testate, aggi a discrezione dell’editore sia per il distributore che per il giornalaio.
Il distributore ha generalmente un’esclusività territoriale e decide il piano vendite ossia quante copie distribuire al dettaglio. Il prezzo di copertina può non essere rispettato, anche se consuetudine vuole che rimanga tale ed il prodotto è venduto al netto della resa.
La vendita al dettaglio è divisa al 50% tra i cosiddetti CTN che vendono giornali e riviste insieme ai tabacchi e dolciumi con servizio di consegna a domicilio ed i dettaglianti promiscui, quali supermercati, drogherie, distributori carburanti.
 
 
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